Ecco alcune donne e uomini che hanno incominciato a rimboccarsi le maniche per promuovere un’economia diversa

Controcoltura è un gruppo di cittadini volontari con la passione per la terra e la natura, che intende realizzare un progetto di welfare e coesione sociale tramite la coltivazione di un orto condiviso. I valori fondanti del progetto sono la necessità di riscoperta del territorio in cui vivono, la condivisione di saperi e risorse verso una crescita collettiva e identitaria, la tutela delle specie vegetali autoctone o in via di estinzione e la salvaguardia dell'ambiente e dell'ecosistema agricolo tramite metodi bio-dinamici, sinergici, di permacoltura.

Katoumi Adamou, è Presidente della Federazione dei gruppi di donne produttrici di manioca di Kouba, un villaggio nel Nord del Benin. È una testimone dell’agroecologia, intesa come una pratica quotidiana rispettosa della propria terra e fonte di vita. Grazie al loro lavoro, le donne guadagnano, possono mandare a scuola anche le figlie femmine e garantire alla famiglia una migliore e più varia alimentazione. Katoumi stessa, grazie alla manioca, ha potuto far studiare i suoi figli fino all’università.

Ammostro è una serigrafia condivisa. Nasce a Taranto nel 2014 con una forte vocazione sociale e la finalità di aggregare ragazze e ragazzi intorno al tema del "fare" in una cannibalizzata dall’industria dell’acciaio. Sarte, orafe, illustratrici, artigiane del cuoio danno vita ad oggetti che affondano le proprie radici nel territorio e nelle persone che lo abitano, portando un messaggio di rinascita e resilienza da contrapporre al degrado e alla rassegnazione della città.

Sfrutta zero è un progetto cooperativo che vede direttamente protagonisti migranti, contadini, giovani precari e disoccupati, che vogliono avviare o continuare un'attività lavorativa attraverso la produzione di prodotti locali e conserve per costruire sul territorio relazioni ed economie solidali. L’obiettivo è realizzare una filiera pulita del pomodoro, dalla semina alla trasformazione, senza sfruttamento del lavoro. Da simbolo di sopraffazione e caporalato il pomodoro diventa così sinonimo di emancipazione, riscatto e speranza di un futuro diverso.

Fairphone è un’impresa sociale nata nel 2013 ad Amsterdam con l’obiettivo di costruire smartphone liberi da sfruttamento del lavoro e capaci di durare nel tempo. I telefoni sono prodotti con materiali conflict-free, una tecnologia accessibile che permette all’utente di sostituire anche da solo i pezzi danneggiati, un controllo della filiera attraverso le logiche del commercio equo e solidale e un’attenzione particolare al riciclo e al riuso dei materiali ricavati dai vecchi telefoni.

Catia Bastioli è un'imprenditrice italiana. È amministratore delegato di Novamont (azienda leader nel settore delle bioplastiche) e presidente di Terna. Ha depositato numerosi brevetti internazionali, tra cui questi il Mater-Bi, materiale di origine vegetale usato nel confezionamento di sacchetti completamente biodegradabili per la raccolta rifiuti. Nel 2007 per questa sua attività è stata nominata Inventore Europeo dell’anno dall’ufficio brevetti Europeo. Nel 2017 in Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha insignita del titolo di Cavaliere del lavoro per la sua attività imprenditoriale.